
Basta un gesto. Basta un sì.
Il volontariato vincenziano nasce così: dalla scelta libera di fare spazio agli altri nella propria vita. È un cammino di relazione, ascolto, servizio. Non servono doti speciali, bastano un cuore aperto e la voglia di esserci.
Ogni giorno, i volontari della Società di San Vincenzo De Paoli si impegnano per tendere la mano a chi vive momenti di difficoltà: famiglie, anziani, persone sole o in condizioni di fragilità.
Lo fanno in modo semplice, concreto, accanto alle comunità parrocchiali, alle scuole e in collaborazione con i servizi del territorio.
La testimonianza di Giovanna: il volontariato nasce da un incontro
“Avevo paura di non avere tempo, ma ho scoperto che donarlo è la ricchezza più grande.”
La storia di Giovanna Stracquadaini, oggi Presidente della Conferenza San Dionigi di Milano, inizia così: un piccolo gesto — preparare un dono per una persona in difficoltà durante le festività natalizie — si è trasformato in un cammino lungo più di vent’anni.
Un cammino fatto di incontri, amicizie, emozioni.
“Perché il vero volontariato è prima di tutto relazione”, sottolinea la Presidente Stracquadaini. Significa ascoltare senza giudicare, camminare accanto a chi ha bisogno. Offrire tempo, presenza, sostegno concreto.
Cosa fanno i volontari vincenziani
Accolgono chi si trova in difficoltà con rispetto e discrezione. Offrono ascolto, supporto materiale e vicinanza morale. Aiutano le famiglie in difficoltà economica e i ragazzi nello studio. Affiancano chi cerca lavoro o vive situazioni di disagio sociale. Promuovono iniziative di integrazione, come la ‘Merenda etnica’: “Si tratta di un’attività nata nella nostra parrocchia di San Dionigi che si tiene nel periodo natalizio. Ogni famiglia porta una pietanza della propria cultura e si vive un momento di condivisione culturale che crea spazi di dialogo e amicizia”, spiega Giovanna.
Non è una questione di tempo, ma di cuore
“Il volontariato non è ‘tempo libero’. È tempo donato — e per questo diventa tempo prezioso”, dichiara la Presidente e specifica: “I nostri volontari sono in gran parte adulti, molti in pensione. I dati lo confermano: Oltre il 80% dei volontari del Consiglio Centrale di Milano ha più di 65 anni.
Questo dato spesso si traduce in una maggiore disponibilità di tempo da dedicare al servizio del prossimo — un tempo che i vincenziani non misurano e che rimane sempre difficile da quantificare.
Il vero cuore del volontariato vincenziano è il desiderio di mettersi al servizio di chi si trova in difficoltà, condividendo le proprie competenze e conoscenze per offrire un aiuto concreto là dove c’è bisogno. È questo spirito che fa la differenza.
Guardare al futuro, insieme
Accanto a questa generazione forte e generosa, il volontariato vincenziano guarda al domani: “La sfida è coinvolgere i giovani, costruire ponti tra generazioni, perché la solidarietà non ha età, ma ha bisogno di tutte le età”. La Presidente Stracquadaini, ne è convinta.
Il volontariato è prima di tutto relazione. “Anche con i giovani bisogna sapersi relazionare. Spesso rispondono ad occasioni singole di servizio attraverso il coinvolgimento personale. Li invitiamo uno per uno. Piano piano cresce la fiducia. Bisogna dare loro spazio, accoglierli”, osserva.
Con noi puoi…
Mettere a disposizione le tue competenze. Offrire tempo e presenza, secondo le tue possibilità. Partecipare alle attività sul territorio. Condividere un’esperienza di servizio autentica, a contatto diretto con le persone.
Il tuo primo passo? Contattaci!
Che tu voglia provare, conoscere o impegnarti in modo continuativo, sei il benvenuto.
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