Società San Vincenzo De Paoli

L’orto che raccoglie carità

L'orto che raccoglie carità

Come puoi con un orto raccogliere carità?: dall’idea della Conferenza San Dionigi ai frutti di vera carità nell’orto al Parco Nord a Milano con il progetto “Coltiviamo semi di carità“.

Ci racconta questa esperienza Giovanna, Presidente della Conferenza San Dionigi operante presso la San Dionigi in SS. Clemente e Guido a Milano, che ci parla del progetto da cui tutto è iniziato.

Ciao Giovanna,

la tua Conferenza ha avviato un progetto se vuoi unico per il Consiglio Centrale di Milano. Come vi è venuta l’idea di poter “adottare” un orto nel Parco Nord?  In Conferenza quali erano i dubbi e le domande che vi siete fatti?  

L’idea di chiedere un orto al parco Nord mi è venuta per caso visitando il loro sito. Ho provato a mandare una mail per sapere se fosse possibile averne uno come associazione e non come persona fisica e loro ci hanno agevolato. Il dubbio in Conferenza era se poi saremmo riusciti a farlo seguire da qualcuno degli assistiti. Ci siamo quindi prima informati e abbiamo trovato il nostro Marco che se ne è preso cura con molto amore.

In effetti si ha sempre paura che gli assistiti partecipino poco alle nostre attività; invece, nel tempo, ci siamo resi conto che spesso ne sono contenti.

Una volta che Marco ha dato la sua disponibilità abbiamo avviato le pratiche; inizialmente noi ci siamo interfacciati col parco Nord e poi per gli ultimi accordi ci siamo appoggiati al Consiglio Centrale.

Come vi siete organizzati per la coltivazione e la raccolta degli ortaggi? Quante persone sono coinvolte? Ora cosa state coltivando?

Abbiamo preso il materiale che serviva sia per lavorare la terra che tutti i semi e Marco ha cominciato con l’aiuto di altri due assistiti a dissodare e preparare il terreno per il momento in cui si sarebbe potuto seminare. In questo momento (Maggio 2022 – n.d.r.) abbiamo la lattuga, i cipollotti e credo i pomodori.

Naturalmente chi lavora l’orto prende quello che gli serve per la propria famiglia, ma tutto quello che rimane viene portato il giorno della distribuzione e distribuito tra tutte le famiglie che seguiamo.

All’ultima distribuzione c’era lattuga per tutti!

Ci hai raccontato che anche gli attrezzi vi sono stati donati… Avete avuto quindi anche adesione e sostegno in Parrocchia, corretto?

Ci sono stati donati i primi attrezzi e oltre quello non abbiamo più avuto altre spese da sostenere anche se siamo convinti che se dovessimo averne bisogno sicuramente i parrocchiani ci sosterrebbero ma il bello dell’orto è che una volta che cominci praticamente poi si mantiene da solo.

Pensi che possa essere una iniziativa che altre Conferenze possono mettere in campo? Come vedi il domani di questo progetto?

Sicuramente è un’iniziativa che potrebbe mettere in campo qualsiasi Conferenza che possa essere comoda in zona per raggiungere il parco: l’importante naturalmente e avere le persone disponibili al lavoro. Unico vincolo per l’associazione del parco Nord è che la persona che segue l’orto debba sempre essere presente quando lo si lavora.

Se poi ha bisogno d’aiuto può essere aiutato da chiunque, però la persona che presenta i propri documenti è un po’ come se fosse intestataria dell’orto insieme a noi e quindi deve essere sempre presente in caso facciano controlli.

Una cosa molto carina che è successa è che a fine inverno quando Marco stava lavorando nell’orto ha trovato un riccio e quindi lo ha messo al sicuro lo ha nutrito e se ne è preso cura finché non è stato in grado di allontanarsi da solo.

…orto, ma non solo!

…e, se possiamo, una domanda. C’è ancora qualche iniziativa che state pensando di mettere in campo anche in altri ambiti?

Penso che finché avremo persone disponibili a lavorare il nostro pezzetto di terra sicuramente porteremo avanti questa iniziativa perché comunque dà soddisfazione a chi esegue il lavoro e porta un po’ di verdura fresca a tutte le famiglie.

Noi in questo periodo abbiamo anche degli alberi di amarene nel giardino della parrocchia e (sempre due o tre dei nostri assistiti) le raccogliamo e le distribuiamo a tutte le famiglie, un po’ per uno

Stiamo pensando a quali iniziative mettere in campo dopo l’estate. Per ora siamo ancora coinvolti nell’iniziativa che lega ai Lions e all’università Bicocca. Con l’aiuto dell’ex presidente di zona (Lardieri) siamo riusciti a far fare delle visite oculistiche molto complete e particolari praticamente a tutti i nostri assistiti senza limiti di età all’università Bicocca e tutti quelli che è risultato avessero bisogno di occhiali li hanno avuti gratuitamente dai Lions (in totale una quarantina di occhiali completi di lenti).

Questa è sicuramente una delle iniziative che ha funzionato meglio e che ha dato più sollievo a tutti gli assistiti perché comunque gli occhiali nuovi difficilmente se li sarebbero potuti comprare e anche per i bimbi in età scolastica poter fare questo tipo di visita all’inizio del percorso scolastico sicuramente è stato un aiuto.

Questa è stata la prova che riuscire a collaborare con altre associazioni porta sempre grandi risultati.

Ora stiamo pensando a cosa potremmo organizzare prima di Natale insieme le nostre famiglie. Infatti fino all’anno scorso abbiamo partecipato alla raccolta delle scatole di Natale che ha funzionato molto bene, quest’anno ci piacerebbe farle mirate , quindi  chi vuole donare una di queste scatole riceverà indicazione di età e sesso della persona in modo da poter avere davvero per ogni assistito una scatola ad hoc.

Infatti noi tra le scatole di Natale del 2021 abbiamo ricevuto solo due scatole per uomo adulto e nulla per giovani uomini. Vorremmo dunque riuscire a fare in modo che ognuno dei nostri assistiti possa ricevere un regalo preparato apposta per lui; è però un lavoro da organizzare con cura quindi aspettiamo a dare la sicurezza di riuscire a metterlo in atto.

Se sarà possibile sempre con i Lions ci piacerebbe offrire lo screening gratuito di molte patologie. Loro sarebbero disposti a venire sul posto e sottoporre chiunque lo chieda a questi screening che possono essere dell’udito, dell’occhio pigro per i bimbi o della saturazione del sangue. Il parroco ha dato disponibilità ad accoglierli, emergenza sanitaria permettendo.

Naturalmente oltre alle iniziative avremmo anche tanti sogni di ciò che ci piacerebbe fare come San Vincenzo ma aspettiamo a parlarne quando i tempi saranno maturi!